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di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico.  Leggi il Disclaimer»

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Cisti Renale

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Cisti Renale Sempliceunica, mono o bilaterale, da pochi millimetri a tanti centimetri

Cisti Renale Semplice

unica, mono o bilaterale, da pochi millimetri a tanti centimetri

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Cisti Parapielichecompressione vascolare (ipertensione), compressione pelvi (idronefrosi)

Cisti Parapieliche

compressione vascolare (ipertensione), compressione pelvi (idronefrosi)

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Rene Multicisticomono o bilaterale, da non confondere con rene policistico

Rene Multicistico

mono o bilaterale, da non confondere con rene policistico

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Rene Multicisticooccupata quasi completamente il parenchima funzionante, come sequela a medio termine è l'IRC

Rene Multicistico

occupata quasi completamente il parenchima funzionante, come sequela a medio termine è l'IRC

Dati clinici e anatomopatologici:

Cisti semplice del rene non complicata nasce dalla corticale del rene, raramente dall’aria midollare. La forma tipica e sottocorticale singola, con sviluppo esofitico quindi con scarsa compromissione del parenchima renale. Le dimensioni della cisti variano da pochi millimetri a vari centimetri.

 

Rene multicistico: è la presenza di più cisti sul rene o su entrambii reni

 

Rene policistico: sì una malattia ereditaria autosomica dominante sempre bilaterale che evolve verso l’insufficienza renale cronica e terminale con dei reni enormemente aumentati di volume da innumerevoli cisti. La presenza delle cisti occupano tutto il parenchima renale, riducendone la funzionalità.
Cisti parapieliche: sono di solito cisti multiple a ridosso dei calici che possono simulare all’ecografia una falsa dilatazione del rene. Le cisti parapieliche possono creare una compressione dei calici o della pelvi con conseguente calicectasia o idronefrosi se comprimomo il giunto pieloureterale.
Malattia cistica del dializzato: circa il 40% dei pazienti con insufficienza renale ne sono colpiti. La sua incidenza aumenta con la durata della dialisi, di solito bilaterali e di piccole dimensioni. La maggior parte intraparenchimali e si sviluppano di solito su reni atrofici. Questa malattia e associata per il 19% di incidenza con tumori renali adenomi e adenocarcinomi.

 

ANATOMIA PATOLOGICA

 

La parete della cisti è sottile (1 mm di spessore) traslucida, all’interno contiene un liquidò si è roso di color giallo citrino.
Se il liquidò contenuto all’interno della cisti e rosso o color Coca-Cola è legato a fenomeni emorragici intracistici.l’aumento di spessore della parete o la presenza di calcificazioni possono essere secondarie a degli emorragie o infezioni della cisti.
Le cisti renali già presente in età giovanile tendono a crescere di volume negli anni, si considera un aumento di 1,5 mm all’anno.

Aspetti clinici evoluzione:

Dopo l’avvento dell’ecografia, è stato dimostrato che i cisti semplici sono presenti nel 50% circa di pazienti over 50.l’hanno la tendenza ad aumentare più il numero che in volume. La maggior parte delle cisti renali è asintomatica.
Le cisti renali possono raggiungere misure ragguardevoli, che possono essere all’origine di una sintomatologia dolorosa in sede lombare e al fianco, oltre a presentare una massa palpabile, e nei soggetti esili una massa visibile.buona sera come posso aiutarti. Tra le complicazioni suscettibili di una sintomatologia clinica sono:

  • l’infezione della cisti

  • L’emorragia intracistica

  • La rottura della cisti nella via escretrice, o nel retro-peritoneo in seguito a traumi.

  • La compressione a livello della vena renale può eccezionalmente provocare una proteinuria.

  • La compressione a livello del giunto può provocare idronefrosi.

  • Ipertensione arteriosa secondaria a un’ischemia renale segmentaria per compromissione vascolare da compressione.

Diagnostica radiologica:


RX  diretta reni: una semplice radiografia può mettere in evidenza una massa a contenuto liquido o delle calcificazioni periferiche tipo a guscio d’uovo. La presenza di calcificazioni anche se frequenti devono far sospettare un decorso meno favorevole per cui è necessario un approfondimento di indagine.
Ecografia renale bilaterale:
La cisti semplice viene definita ecograficamente come una formazione rotondeggiante o ovoidale, transonica, ipoecogena o anecogena con un cono d’ombra posteriore a contorni regolari e ben definiti e. Se questi criteri sono presenti all’esame l’affidabilità e del 100% circa.
Uro TC con MDC (mezzo di contrasto):
Una cisti semplice a una densità vicina a quella dell’acqua, e parte perfettamente omogenea, parete non visibile, limiti regolari e ben definiti.la densità e l’aspetto non viene modificata dal mezzo di contrasto.
Risonanza magnetica:
I criteri morfologici sono simili a quelle eseguite con la uro TC, nessun apporto maggiore rispetto alla tac.

Classificazione delle Cisti Renali

Le cisti renali sono state classificate in quattro tipi secondo Bosniak:

 

Tipo I : parete sottile, assenza di setti di calcificazioni, con un contenuto liquido inferiore a 20 HU, netta delimitazione col parenchima renale nessun enhancement contrastografico.

 

Tipo II: spessore della parete inferiore a 1 mm, con piccole calcificazioni e/o setti < a 3 cm di diametro, assenza di enhancement contrastografico.
Presenza di setti sottili intracistici e calcificazioni della parete puntiformi o lineari (1-3% dei casi), senza aumento contrastografico. Possono essere secondarie a infezioni o piccole emorragie intracistiche, alcune cisti iperdense (50-90 UH) ma omogenee appartengono ugualmente a questa categoria se non sussiste un aumento contrastografico della parete.
Bisogna comunque essere prudenti nell’interpretazione di queste lesioni perché possono essere molto simili a piccoli tumori renali iperdensi. In questo caso la diagnosi differenziale viene eseguita con l’ecografia in quanto le cisti iperdense alla tac risultano i ipoecogene all’ecografia. 

 

Tipo IIF: sottile con irregolare ispessimento della parete, presenza di molteplici setti, presenza di calcificazioni o lesioni dense uguali a 3 cm di diametro nessun enhancement contrastografico.

 

Tipo III: uniforme ispessimento E irregolarità della parete, molteplici setti irregolari, calcificazioni ispessite e regolari, presenza di enhancement contrastografico. 

 

Tipo IV: contengono una componente vascolare importante visibile sottoforma di pareti ispessite e irregolari, o presenta piccole vegetazione all’interno che prendono contrasto. Queste lesioni sono tipiche del tumore cistico. Spesso corrispondono a carcinomi a cellule chiare con necrosi massiva.

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Class. sec. BosniakImmagini di classificazione sec. Bosniak

Class. sec. Bosniak

Immagini di classificazione sec. Bosniak

Cisti Complicate

Emorragie intra cistiche:

Può essere secondaria ad un trauma o a disturbi della coagulazione. Se secondaria ad un trauma (incidente stradale) può simulare una rottura di rene e si accompagna a un ematoma sotto capsulare o perirenale. La maggior parte delle volte è un reperto occasionale. Sì la rottura della cisti e nella via escretrice si assiste ad un ematuria macroscopica importante con dolore lombare di tipo colico per l'eliminazione dei coaguli.

Cisti renale infette: 

La modifica del contenuto e della parete della cisti secondaria un’infezione non sono caratteristiche ma possono essere evocate nel contesto di una pielonefrite. Il contenuto diventa meno ecogeno, più denso, la parete ispessita, e la presenza di aria all’interno può far sospettare di una di un’infezione aerobica. In questo caso è necessario un drenaggio percutaneo della cisti renale.

Rottura della cisti renale: 
La rottura della cisti renale spontanea e rara, di solito sintomatica dolori a livello lombare, ematuria. Può svilupparsi verso le vie escretrici e provocare l’ematuria o rompere la capsula e provocare un ascesso perirenale. In caso di rottura spontanea della cisti con emorragia intracistica va sempre sospettata una lesione neoplastica sottostante.

 

Voluminose cisti sintomatiche:
 Alcune voluminosi cisti di grosse dimensioni possono essere sintomatiche dolore, senso di peso. Esistono alcune cisti “Giganti” che occupano l’addome e alla pelvi. In questi casi ed indicato un intervento chirurgico ma se le condizioni generali del paziente non sono idonee per la chirurgia si può procedere a un drenaggio percutaneo e alcolizzazione.

Trattamenti

ALCOLIZZAZIONE: 
La tecnica consiste nell’iniettare un agente sclerosante di solito etanolo al 95%, attraverso un catetere pig-tail da 5 F. Dopo aver controllato con il mezzo di contrasto il buon posizionamento del catetere e verificato l’assenza di fuga retroperitoneale o di comunicazioni con le vie urinarie, si introduce un volume di alcol pari al 25% del volume della cisti. Il paziente viene quindi mobilizzato immediatamente e posizionato in varie posizioni prono-supino-laterale per alcuni minuti affinché la sostanza sclerosante venga a contatto con tutta la parete della cisti. L’evacuazione dell’etanolo e un adeguato lavaggio della cavità cistica deve essere eseguito prima della rimozione del drenaggio.Il successo e quasi dell’80%.

CHIRURGIA LAPAROSCOPICA:
Marsupializzazione laparoscopica  Vedi VIDEO

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