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di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico.  Leggi il Disclaimer»

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INCONTINENZA URINARIA NELLA DONNA

Definizione

L'incontinenza urinaria femminile è una perdita involontaria di urina. Colpisce le donne a qualsiasi età anche prima dei trent'anni, o dopo il parto ma prevalentemente si manifesta dopo la menopausa. Le cause sono da ricercare nell' anatomia dell'apparato urogenitale e del pavimento pelvico nella donna.

Fisiologia della minzione:

L'URINA VIENE PRODOTTA DAI RENI E CONVOGLIATA VERSO LA VESCICA ATTRAVERSO DUE TUBICINI "GLI URETERI".LA VESCICA E SOLO UN CONTENITORE CHE DURANTE LA MINZIONE SI CONTRE FACENDO DEFLUIRE L'URINA ALL'ESTERNO TRAMITE L'URETRA.

 

Durante la fase di riempimento parte un impulso che raggiunge cervello, il centro di controllo controlla tutte le fasi che vanno dal riempimento, quindi dall'inibizione alla contrazione del muscolo detrusore, mentre viene rafforzato lo sfintere per impedire la fuga di urine attraverso l'uretra. A riempimento avvenuto, il cervello invia un messaggio tramite il plesso sacrale che provoca la contrazione della vescica e l'apertura dello sfintere.

Inquadramento clinico dell'incontinenza urinaria femminile

Ci sono diversi tipi di incontinenza urinaria femminile, tra cui:

 

  1. Incontinenza da sforzo: si verifica quando si verifica una perdita di urina durante l'esercizio fisico, come la tosse, lo starnuto, il sollevamento di oggetti pesanti o l'attività sessuale.

  2. Incontinenza da urgenza: si verifica quando si ha la sensazione improvvisa e forte di dover urinare e si perde il controllo della vescica prima di poter raggiungere il bagno.

  3. Incontinenza mista: si verifica quando si ha una combinazione di incontinenza da sforzo e incontinenza da urgenza.

CAUSE:

Ci sono diversi fattori che possono contribuire all'incontinenza urinaria femminile, tra cui:

  • Gravidanza e parto: il processo del parto può causare un indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico, che sono coinvolti nel controllo dell'urina.

  • Menopausa: la diminuzione dei livelli di estrogeni durante la menopausa può causare una diminuzione della capacità del pavimento pelvico di controllare l'urina.

  • Obesità: l'eccesso di peso può aumentare la pressione sull'addome e sul pavimento pelvico, causando l'incontinenza urinaria.

  • Infezioni del tratto urinario: le infezioni del tratto urinario possono irritare la vescica e causare un aumento della frequenza urinaria e dell'incontinenza.

  • Malattie neurologiche: malattie come la sclerosi multipla, l'ictus e il morbo di Parkinson possono influenzare il controllo della vescica.

  • Familiarità: esiste una predisposizione familiare.

  • Età: l’invecchiamento agisce anche sull’apparato minzionale.

  • Parti: numero e modalità, per esempio utilizzo del forcipe.

  • Menopausa: riduzione della tonicità muscolare pelvica determinata da alterazioni ormonali.

  • Interventi chirurgici: intervento chirurgico a livello pelvico e isterectomia (asportazione dell’utero)

Approcio:

L'anamnesi e la visita della paziente forniscono i dati importanti per lo specialista per definire il tipo di incontinenza.

  • Importante valutare la modalità della perdita urinaria 
  • La frequenza e l'importanza delle perdite urinarie e il relativo impatto sociale e psicologico
  • Interventi chirurgici pregressi a carico del sigma e del retto o isterectomia (asportazione utero)
  • Terapie farmacologiche che la paziente assume
  • Patologie associate Bpco
  • Stili di vita, assunzione di droghe o alcol e quantità di acqua bevuta
  • Valutare le capacità cognitive della paziente e se è veramente motivata a sottoporsi alla terapia.
  • Esame obiettivo della paziente, obesità, presenza di cicatrici addominali, presenza di prolasso genito-urinario

Diagnostica:

Devono essere prescritti i seguenti esami:

  • Esami ematochimici e esami urine con urinocoltura,  per la valutazione della funzionalità renale e la presenza o meno di un diabete.
  • Uroflussimetria con RPM ecografico (valutazione del residuo post-minzionale).
  • Ecografia dell'apparato urinario  per escludere la presenza di calcolosi o di neoformazioni endovescicali (tumore vescicale), da associare eventualmente ad una uretro cistoscopia
  • Una defeco RM e fondamentale per stabilire in modo preciso l'eventuale discesa degli organi pelvici. RM che andrà ripetuta dopo il trattamento per valutarne l'efficacia e il risultato.
  • Manometria vaginale che viene eseguita prima e dopo i trattamenti al fine di apprezzare l'aumento di forza dei muscoli del pavimento pelvico.

Prevenzione e Terapia:

È indubbio che il fattore più importante nell'insorgenza dell'incontinenza urinaria nella donna e legata ai danni e alla perdita di tonicità dei muscoli del pavimento pelvico. In caso di obesità e/o stipsi ostinata si consiglia una visita con un nutrizionista al fine di migliorare il quadro clinico prima di iniziare qualsiasi trattamento.

Chinesiterapia pelvi-perineale:

Andrebbe iniziata subito nel post partum a scopo preventivo. Sono piccoli esercizi semplice che possono essere ripetuti nell'arco della giornata senza interrompere la propria attività.
In caso di incontinenza urinaria conclamata, abbiamo messo a punto tre step di esercizi. Per accedere allo step successivo la paziente deve dimostrare al fisioterapista di aver assimilato bene lo step precedente. Questo richiede un certo impegno da parte della paziente che deve essere ben motivata.

Elettrostimolazione e Biofeedback:

La stimolazione elettrica funzionale dei muscoli perineali avviene attraverso una sonda endovaginale munita di due elettrodi che hanno lo scopo di migliorarne il trofismo.
Il biofeedback consiste in esercizi di rinforzo e di presa coscienza della muscolatura del perineo, attraverso la sonda vaginale la paziente deve contrarre i muscoli perineali e seguire una curva sul monitor che è posto davanti a lei.

Radiofrequenza e Elettroporazione:

È una metodica non invasiva e all'avanguardia, che innesca delle azioni fisiologiche Biostimolanti , "risvegliando" i fibroblasti che a loro volta producono collagene. Lo scopo è quello di aumentare la temperatura in profondità non per cessione di energia ma per incremento fisiologico indotto.
L'elettroporazione permette ai farmaci o sostanze utilizzate di migrare all'interno dei tessuti in profondità. Vengono utilizzati cocktail di vari principi attivi allopatici, omeopatici, omotossicologici che con l'aggiunta dell'acido ialuronico il tutto rigorosamente in soluzione acquosa massimizzano la risposta.
Elettrostimolazione del nervo tibiale posteriore (PTNS):

La PTNS è un trattamento efficace per la vescica iperriflessica, agisce modificando la funzione dei nervi che innervano la vescica e aiuta a ridurre la frequenza e l'intensità delle contrazioni vescicali.
Una tecnica sicura, ben tollerata, con pochissimi effetti collaterali.è un trattamento non invasivo e non richiede ricovero ospedaliero.efficace per ridurre l'urgenza minzionale e l'incontinenza.

Terapia farmacologica:

I farmaci che hanno la funzione di inibire le contrazioni involontari della vescica, nella vescica iperriflessica sono gli anticolinergici.

Terapia chirurgica:

"Sling" è una benderella in materiale sintetico che dopo una mini incisione vaginale viene posta sotto l'uretra e trazionata per via retropubica o per via trans otturatoria, in modo da dare un supporto e una angolazione all'uretra che ripristina la funzione dello sfintere.

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